INSULAE pubblicato sul New York Times

Il mio ultimo lavoro, Insulae, è stato pubblicato oggi, assieme ad un’intervista, sul New York Times.

Traduzione in italiano del testo in inglese disponibile qui.
Nella notte italiana, Isole di luce di Kerri Mac Donald

Guidando al buio tra Catania e Gela, in Sicilia, il fotografo italiano Massimo Cristaldi non poteva non notare qualcosa di scintillante alla distanza.

L’ultimo lavoro di Cristaldi, “Insulae” esplora il contrasto tra il bagliore e l’oscurità all’intorno. E’ il suo secondo esempio di fascinazione per la luce artificiale. Lo scorso Agosto Lens aveva già riconosciuto le sue misteriose fotografie notturne di altari votivi. Quello, ci racconta, è stato il suo punto di partenza verso la fotografia notturna.

E’ stato alla guida su quella strada – la SS417 – che Cristaldi ha trovato gli insediamenti abitativi della marina americana, vicino alla base navale di Sigonella e a Mineo. Per lui, il confine tra la luce e il buio riflette il confine fisico che separa questi insediamenti dalla campagna siciliana.

“Questi posti sono, in qualche modo, molto, molto peculiari”, ci racconta al telefono da Catania, dove vive quando non è a Roma. “Sono fortificati; sono isolati”.

Ognuno di noi ha visto luci distanti su una strada buia. La differenza in questo caso, ci dice Cristaldi, è la mancanza di connessioni. Il progetto, il cui nome significa isole in latino, si focalizza sul distacco.

Nel buio della notte, dice, i complessi abitativi sembrano quasi prigioni, e, in qualche modo spaventano. Il panorama non assomiglia né all’Europa né all’America.

“L’America è la terra della libertà,” dice Cristaldi. “E’ un po’ strano che, in qualche modo, tanti anni dopo la Seconda Guerra Mondiale ci sia ancora una sorta di mancanza di integrazione”.

Cristaldi, trentanovenne, non è un fotografo full-time. Ha una laurea in geologia e gestisce progetti Europei nei settori ambiente e sicurezza. Negli ultimi anni, comunque, ha iniziato a focalizzarsi maggiormente sulla fotografia.

La maggior parte delle immagini di “Insulae” sono scattate in notti molto buie. Cristaldi si è sempre posizionato ad una distanza che evidenziasse la distinzione tra il buio e la luce. Utilizzando un treppiedi con due teste ha scattato con una macchina digitale e con una medio formato. Il lavoro è iniziato in Sicilia, me nei suoi progetti c’è la volontà di estenderlo ad una base simile in Germania.

“E’ qualcosa che è parte del panorama”, dice prima di aggiungere “ma in un modo molto strano.”

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