Photography Book Review: un breve report

A Novembre dello scorso anno ricevo una telefonata da Angelo Cucchetto. Non ci conosciamo direttamente, ha avuto i miei riferimenti da Attilio Lauria. In modo simpatico e diretto mi dice: “vogliamo creare un nuovo format che manca in Italia: un momento in cui dieci diversi autori possono presentare i loro libri fotografici e confrontarsi, dal vivo ed in streaming, tra loro e con gli altri. Vogliamo ridare spazio al “libro” come forma importante di espressione in fotografia (e non solo). Vuoi far parte della prima edizione? “ Come dirgli di no? Il mio Suspended è uscito da poco, e, aldilà delle ovvie possibilità promozionali e di copertura di un evento di questo tipo, mi sembra proprio un’iniziativa utile al mondo del libro fotografico. Do’ un occhio agli altri autori, di cui Angelo mi parla per telefono e vedo belle cose. Alcuni li conoscevo già, altri non direttamente. Fast forward a questo weekend, appena di ritorno da Milano, vi racconto che è stata un’esperienza utile e “densa”.

Intanto, dopo due anni di Covid19, ritrovarsi con persone “sconosciute” che però hanno condiviso, ognuno a modo suo e con la propria esperienza, un percorso che li ha portati a “fare un libro”, poter parlare direttamente, guardarsi (soprattutto negli occhi, viste le immancabili mascherine), è una cosa che mi ha fatto un gran piacere. Dieci Autori diversi, per età, background, provenienza, inflessione nell’accento, interessi fotografici. Dieci autori accomunati e messi tutti insieme su un “banchetto” in cui i libri, come noi, per una volta in carne ed ossa, parlavano tra di loro.

E fin qui il “dietro le quinte”, le aspettative, le conferme. Le presentazioni sono state interessanti. Ho mancato, per ragioni logistiche, i cinque autori della domenica pomeriggio ma ho avuto modo di parlare con alcuni loro. Sentire parlare di fotografia e di libri e vederne tanti, da quelli presentati da Claudio Argentiero ai “sample” storici del seminario di Leonello Bertolucci fa bene e stimola idee nuove e smuove neuroni. Il pubblico in sala, non numerosissimo, immagino anche vista l’agognata fine della quarta ondata pandemica, è stato sempre abbastanza silenzioso. Mi sarei aspettato un maggior dibattito, magari è successo nella sessione di domenica pomeriggio ma non Sabato e Domenica mattina.

La mia presentazione la vedete di seguito. In linea generale ho provato a trasmettere le emozioni e le idee che hanno basato il mio lavoro su Suspended. Ho apprezzato la sagacia di Angelo nel porre le domande e nell’agevolare il dialogo.

Ho apprezzato in gran lavoro “dietro le quinte” di tutto lo staff dell’ Istituto Italiano di Fotografia, che ringrazio per la gentilezza e la disponibilità e di Michele Di Donato che coordinava lo streaming e dettava bene i tempi.

In generale ho apprezzato i lavori dei colleghi fotografi. In tutti loro ho intravisto una parte di me. Con Lorenzo Zoppolato abbiamo parlato di “tempo” nell’immagine, con Giuseppe Cardoni di “morte & vita”, con Enrico Genovesi di editori, stampe, carte, con Aldo Feroce di Sicilia, con Stefano Pia della nostra comune “isolanità” (lui sardo, io siciliano).

Segno che la Fotografia è un trait d’union di destini diversi, che si incrociano, si combinano e generano, prima idee, poi, augurabilmente, fotografie e libri.

Grazie.

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