Venezia, ITALY – Depentendency

[lang_it] Ground Zero è stato esposto dal 4 al 7 Giugno a Venezia, nell’ambito della mostra collettiva “Depentendency” organizzata dal Premio Celeste.
Il lavoro, unica fotografia, è stato scelto tra 700 candidati da una giuria composta da MARK GISBOURNE, ADRIENNE GÖHLER AND VICTORIA LU con la seguente motivazione:

The powerful aspect of Massimo Cristaldi’s ‘Ground Zero’ photograph, in one of retained mystery, telling of the site post-disaster, and doubling an extraordinary mental sense of composure, that is in simply compositional terms and in a more far reaching sense meditatively.

Il luogo era davvero suggestivo. 10 piccole casette in mattoni all’ isola della Certosa, nei depositi originali delle munizioni dell’armeria storica. L’isola della Certosa è situata di fronte all’entrata dell’ Arsenale.
[/lang_it] [lang_en] Ground Zero has been exhibited from June 4th to 7th in Venezia, within the collective exhibition organized by Celeste Prize named “Depentendency” .
The work, only photograph, has been selected between 700 candidates by a jury composed by MARK GISBOURNE, ADRIENNE GÖHLER AND VICTORIA LU with the following motivation:

The powerful aspect of Massimo Cristaldi’s ‘Ground Zero’ photograph, in one of retained mystery, telling of the site post-disaster, and doubling an extraordinary mental sense of composure, that is in simply compositional terms and in a more far reaching sense meditatively.

The location of the exhibition was really remarkable. 10 small bricks houses, in the park of the island of Certosa, the historic armory used in the pas as munitions storage depots. Isola della Certosa is a small island right in front of the Arsenale gates.
[/lang_it] [nggallery id=3]

Premio Celeste – Dependtendency 2009


[lang_it] Ground Zero è stata selezionata (unica fotografia) per “Dependtendency“, una mostra speciale di 10 opere che si terrà nel parco dell’isola della Certosa di Venezia, dal 4 al 7 giugno 2009, durante la 53° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia. L’inaugurazione e la presentazione del catalogo si terranno Sabato 6 giugno alle ore 20,00.

Elenco delle opere selezionate >

Dependtendency
Per il pensiero buddhista, la realtà si fonda su un rapporto di relazione, di interdipendenza: la realtà esiste perché tutte le sue parti convergono in una unità. Non esiste dualismo tra cielo e terra, tra soggetto ed oggetto, tra uomo e natura. Ciò implica un atteggiamento di rispetto verso gli altri esseri viventi e verso la natura. Al contrario, il pensiero occidentale si è sviluppato lungo un versante che vede il soggetto oggettivare il mondo esterno e cercare di dominarlo attraverso la tecnica.

Tale itinerario metafisico ha avuto il suo esito inevitabile nel nichilismo, nello sviluppo incontrollato della tecnica e nell’emergere infine di una coscienza critica, che cerca di adeguare il pensiero alle sfide del nostro tempo. La deriva nichilista in cui si trova il mondo contemporaneo, le emergenze di carattere ambientale, lo sperpero delle risorse del pianeta, gli squilibri nei rapporti tra persone e popoli hanno recentemente accelerato tale processo critico. Si comincia da più parti a prendere coscienza che tutti facciamo parte di uno stesso sistema che è in difficoltà e che tutto è in relazione con tutto. Una visione relazionale della realtà, simile a quella espressa in ambito orientale, sembra farsi strada e sembra portare ad una visione del mondo espressa in termini non dualisti:una prospettiva olistica e sistemica che tiene conto della complessità.

Su questi temi, che sono legati alle trasformazioni incalzanti del nostro tempo, desideriamo chiamare alla riflessione gli artisti a partecipare con un’opera. Ad ognuno, secondo la propria appartenenza culturale e secondo le proprie modalità espressive, chiediamo di dare un contributo, a partire dalle diverse prospettive e dalle diverse sensibilità interpretative e con il fine di contribuire alla costruzione di un ambito di comunicazione comune.

Il tema ‘Dependtendency’ è nato da una conversazione fra Steven Music e Giancarlo Vianello ed è stato presentato alla città di Venezia come tema attuale di dibattito internazionale attorno alla quale artisti possono elaborare dei lavori secondo le loro specifiche radici culturali.

[/lang_it] [lang_en] Ground Zero has been selected for “Dependtendency“, an unique exhibition of 10 works to be held in the park of the island of Certosa, Venice, 4 to 7 June 2009, during the 53rd Venice Biennal of Visual Arts. Inauguration and presentation of the exhibition catalogue, Saturday 6 June at 20.00 hours pm.

Works in exhibition >

‘Dependtendency’ theme
Buddist thought is based on there being a relationship of mutual dependence between persons and objects: reality is the convergence of all its parts in a single unit. According to this philosophy, a dualist vision which separates earth from sky, subject from object, or man and nature, does not exist. Implicit in the attitude which derives from mutual dependence is respect for persons and nature. Instead, western thought has developed the idea of objectifying the world attempting to dominate it through the use of technology.
This thought process has inevitably led to a degree of nihilism evident in the world today, in which there is an uncontrolled development of technology and a critical conscience which attempts to fit thoughts according to the challenges present at any particular moment in time. The aimless state of nihilism which exists today, characterised by an environmental emergency, a waste of the planet’s resources, the ever-growing imbalance between people and nations, has accelerated this thought process. As time passes we realise the growing difficulties our planet is experiencing and that everything within it is dependent on everything else. A vision of reality which takes into account the inter-relationship of everything, similar to that expressed in oriental philosophies expressed in a non-dualistic manner, appears to be in the ascendancy: a holistic vision for our system which takes into account all its complexities.
We would like to bring these themes to the attention of artists worldwide and ask those sufficiently stimulated to prepare a work for a special exhibition to be held in Venice during the 53rd Visual Arts Biennal. Each artist, according to his or her cultural origins and the chosen mode of expression, will bring a particular interpretation, perspective and sensibility to the theme, in order to create an exhibition which enables a common forum of communication.
The theme to ‘Dependtendency’ was born out of a conversation between Steven Music and Giancarlo Vianello, and presented to the City of Venice as a current, interntional issue around which visual artists could elaborate specific works according to their cultural roots – February 2009.

[/lang_en] [lang_all] banner-dependtendenct
[/lang_all]

Un nuovo Ansel Adams

La vignetta che vi propongo, del solito simpatico What the Duck, è perfettamente adeguata alla storia che vado a raccontarvi. Man mano che, in qualche modo, si diventa più “conosciuti” nel mondo virtuale più accadono delle storie “strane”.

Vengo contattato da una persona, tramite Internet ed alcuni forum, che si presenta come l’assistente dello stampatore di Helmut Newton. E’ italiano e di base sta a Parigi, ha una buona parlantina e una bella preparazione “ostentata” sulla fotografia e sulle tecniche di stampa, Platino incluso. Afferma di avere un CV impressionante, una laurea in matematica alla Normale di Pisa, ed una profonda conoscenza del mercato artistico. Si presenta come una specie di GURU assoluto della stampa, una specie di reincarnazione di Ansel Adams.

Mi adula dicendo che le mie fotografie sono di buon livello, ed assolutamente meritevoli di essere presentate correttamente in importanti gallerie della capitale Francese. I miei recenti piazzamenti a concorsi importanti aiutano. Si propone di effettuare una stampa del mio portfolio a “regola d’arte” e per contattare assieme potenziali galleristi. Lambda A2, montaggio, un paio di DIASEC di grandi dimensioni, circa 30 fotografie. Passiamo del tempo tra email e skype calls. Definiamo un prezzo per la stampa che avrebbe fatto del mio portfolio. Fa l’amico, dicendo che sostanzialmente il prezzo è basso rispetto ai suoi standard perchè lui sta investendo su di me. Se i miei lavoro vendono, lui guadagnerà più in avanti perchè diventerà il mio stampatore di fiducia.

Facciamo una prima selezione. Ne discutiamo a 3, includendo nel loop un altro amico fotografo. Difende a spada tratta alcune delle mie fotografie da lui scelte dicendo che non ci rinuncerebbe mai. Non sono del tutto convinto della selezione ma mi faccio guidare. Gli dò spago. Mi rimanda una selezione. Le fotografie da lui propugnate come indispensabili per il mio portfolio sono sparite.

Ed una serie di incongruenze iniziano a lievitare. Contatti vantati non accertabili. E poi una completa assenza dal mondo virtuale. In circa 20 anni di carriera nel mondo dell’information technology sò per certo che chiunque faccia qualcosa che abbia un minimo impatto finisce su Internet, anche a sua insaputa. Tracce di mie articoli scientifici da laureando che risalgono al 1992 sono sulla Rete. Ma di lui si trova pochissimo. Quasi nulla. Il nome sufficientemente generico da essere come il fantomatico Sig. Mario Rossi, lo aiuta.

Ma esiste Google e GoogleMaps Street-View. E altri motori di ricerca, francesi. E così, trovo, grazie alla mia conoscenza delle Rete, una sua mostra in una… galleria. O meglio, per quanto si vede da street-view e si legge sul sito, in una specie di centro sociale. Niente di male, per carità. Ma certamente non all’altezza di quanto da lui asserito. Non all’altezza di chi stampa regolarmente per Magnum Photo, di chi è al dodicesimo libro pubblicato, di chi ha uno studio a Parigi ed uno a NYC, di uno chi si dà del tu con il direttore del Louvre.

Nel frattempo le varie richieste di chiarimenti, fatte in modo da non insospettirlo, producono risposte generiche. E’ una persona decisa, diretta, che mostra di saperne abbastanza e parla con disprezzo di quelli che non sono competenti quanto lui. E, sicuramente, ha una certa conoscenza, non è il primo venuto. Probabilmente stampa pure di mestiere ma ha un po’ perso i riferimenti, gli agganci con la realtà. Gli chiedo delle foto di sue DIASEC e mi manda immagini  recuperabile online. Oggi ci sono alcuni strumenti per tracciare o recuperare un’immagine che proviene dalla Rete, forse lui non lo sa.

Il suo “essere” virtuale, fatto di un nugolo di fesserie, vacilla grazie proprio alla mondo virtuale in quanto tale. Illudendosi di essere invisibile (anche se spesso su Skype), parla e pontifica. I miei sospetti portano comunque a Parigi visto che, tracciando L’indirizzo IP che usa, finisco a Parigi. Gli dò ancora un po’ di seguito. Le incongruenze si moltiplicano. Una realtà virtuale fatta di chat (scripta manent), di tracce sbiadite di fotografie online, di generalismi, vacilla quando si confronta con richieste precise.

Lo ammettiamo in maGma e scrive della roba francamente poco attendibile, in cui dimostra un generalismo, su altri settori, disarmante. Dice, prima di essere “smascherato”, di aver scritto in vari forum di fotografia con due diversi profili, uno da “competente” ed uno da “incompetente” per una specie di ricerca scientifica. Forse sentendosi protetto dal forum chiuso e dall’essere una persona conosciuta (ma solo x skype da alcuni di noi). maGma si “ribella”, lo affronta e lui non risponde. Lo ritroviamo su Skype e ci riparliamo. Ammette di aver sbagliato. Continua ad essere generico.

Quando gli facciamo presente che abbiamo trovato una mostra in una Comune, e gli dico di incontrarci a Parigi, si defila e mi scrive che è inutile incontrarci. Si scusa. Non ammettendo nè smentendo nulla, ovviamente.

Ci sono voluti un paio di mesi di email scambiate e di chiacchierate su skype per comprendere la portata delle fesserie. E una  conoscenza di Internet fuori dal comune. Tutto finto, tutto inventato: ulteriori tentativi di contatto non hanno sortito alcun effetto.

A cosa era finalizzato il suo agire? Magari stampa davvero ma, per risultare interessante, si eleva a livelli fantomatici (che includono il possesso di un aereo privato)? Vuole stamparmi un portfolio ad una cifra in linea con il mercato?  Gestito comunque da un contratto firmato e qunidi legalmente – ma con difficoltà date le diverse legislature – attaccabile. Vuole avere i miei migliori tiffs e raw per il gusto di esserci riuscito? E’ un mitomane o il fantomatico personaggio che cerca di dipingersi addosso?

Non gli ho mandato le mie fotografie e il tempo mi ha dato ragione. A chi avrei consegnato i miei files? Potrebbe essere tutto assolutamente falso e lui essere uno che vive di questi mezzucci, irretendo persone in buona fede che recupera online. Una nuova professione: l’imbonitore virtuale. In fondo, a qualsiasi livello, per convincere qualcuno bisogna essere preparati. E la formula di GURU l’ha sbandierata, negli ultimi mesi, in parecchi dei forum fotografici più noti in Italia.

Se analizziamo l’aspetto psicologico mi pare di poter intravedere una dicotomia tra mondo reale e mondo virtuale. Che spesso si trova nei Forum. Dove dietro pseudonimi si celano, frequentemente, “casi umani” piuttosto che persone in carne ed ossa. Tipico di persone che si costruiscono un IO parallelo “buono per la rete”, in cui si sentono la reincarnazione di Ansel Adams. E la ragione di questo articoletto non è tanto quello di raccontarvi la storia, certo simpatica per certi versi, ma quanto quello piuttosto di mettervi in guardia. In fondo a questo servono i Blogs. A fare informazione.

L’imbonitore è in giro. Cambierà nickname e tornerà alla carica. E chissà quanti altri assieme a lui. Quindi guardatevi prima di fidarvi. Pretendete di vedere, di conoscere, di toccare con mano. E diffondete questo post nei forum, proprio con il fine di minimizzare  potenziali danni. Sono convinto che chi sta leggendo probabilmente ha inquadrato il personaggio di cui parliamo.Del nostro Ansel italo-francese esistono due indirizzi da verificare (presunta abitazione e teorico studio) e una mostra nella Comune in corso, con un vernissage giorno 24 Marzo. Ammesso che il nome sia reale. In fondo Parigi non è lontana. E, di certo, è assolutamente reale.

 

Photography Masters Cup, International Color Awards 2008

[lang_en] The International Color Awards has just announced the list of winning and honorable mention photographers at the Photography Masters Cup. I’m glad to communicate that my photograph “Nobody Believes You!”, part of the “A Men’s world” project has been nominated in “People” together with  “Sicilian CountryHouse”, part of my “Traces” project, nominated in “Architecture”.

A celebrated online event in 89 countries the annual Nominations & Winners Presentation is webcast live in a dynamic show that honors the finest work with the highest achievements in color photography. The International Color Awards is the No. 1 awards show celebrating excellence in color photography.

[/lang_en]

[lang_it] L’ International Color Awards ha annuncitato la lista di fotografi vincitori e nominati al Photography Masters Cup 2008. Sono lieto di comunicare che la mia fotografia “Nobody Believes You!”, appartenente al progetto “A Men’s world” ha ottenuto la nomination  in “People” assieme a “Sicilian Countryhouse”, nominata in “Architecture”. La Photography Masters Cup è uno dei più importanti riconoscimenti a livello mondiale di eccellenza nella fotografia a colori.

[/lang_it]

[lang_all]

Sicilian Countryhouse

Nominee in Architecture, Photography Masters Cup, International Color Awards

Nobody Believes You!

Nominee in People, Photography Masters Cup, International Color Awards

Giudici / Judges:

  • Anthony Haden-Guest, Art & Collecting Columnist, FINANCIAL TIMES – London
  • Laura Paterson, Specialist, Department of Photographs, CHRISTIE’S – New York
  • Richard Copping, Creative Director, SAATCHI & SAATCHI – Singapore
  • David McKendrick, Art Director, ESQUIRE – London
  • Genevieve Janvrin, London Director, Department of Photographs, PHILLIPS de PURY & COMPANY – London
  • Julius Wiedemann, Editor, TASCHEN – UK
  • Richard Gorodecky, Executive Creative Director, AMSTERDAM WORLDWIDE – The Netherlands
  • Amy Steigbigel, Director of Photography (NY), GETTY IMAGES – Los Angeles & New York
  • Charlie Holland, Director of Photography (LA), GETTY IMAGES – Los Angeles & New York
  • Audrey Jonckheer, Director, Worldwide Public Relations, EASTMAN KODAK COMPANY
  • Joseph Earley, Executive Vice President, Publicity, Corporate Communications and Creative Services Department, FOX BROADCASTING COMPANY – Los Angeles
  • Christos “Stos” DeVaris, Design Director, NATIONAL GEOGRAPHIC CHANNEL
  • Daniel Lim, Creative Director, WIEDEN+KENNEDY – Shanghai
  • Julia Saenz, Art Director, NY ARTS MAGAZINE – New York
  • Jessica Hoffman, Senior Art Producer, CRISPIN PORTER + BOGUSKY – Miami
  • Andre Rouille, Director, PARIS-ART – Paris
  • Werner Krainz, Chief Creative Officer, PUBLICIS – Frankfurt GmbH
  • Nicole Frankel, Senior Picture Editor, VOGUE.COM UK
  • Cristina Fedi, ART4, CHANNEL 4 – London
  • Yuki Miyasaka, Publicity Asia, PHAIDON PUBLISHING GROUP – Tokyo
  • Enrico Bossan, Director, COLORS MAGAZINE, THE BENETTON GROUP – Italy
  • Bronwyn Rennex, Director, STILLS GALLERY – Australia
  • David Meikle, Managing Director, PROPAGANDA OGILVY – Moscow
  • Sylvia Farago, Photographic Director, DAZED & CONFUSED – London
  • Isidra Delfino, Diego Silva, Alvaro Diaz, Directors, 525 ART – Montevideo
  • Lars Schwander, Founder, FOTOGRAFISK CENTER – Copenhagen
  • William A. Ewing, Director, MUSEE DE L’ELYSEE – Lausanne, Switzerland
  • Dr. Bert Hoveling, President, AUSTRALIAN PHOTOGRAPHIC SOCIETY – Australia
  • Jason Toh, Assistant Curator/Head of Photography, NATIONAL MUSEUM OF SINGAPORE
  • Benjamin Trigano, Gallery Owner, M+B  – Los Angeles,
  • Meg Maggio, Director, PEKIN FINE ARTS – Beijing
  • Lothar Albrecht, Founder, L.A. GALERIE – Frankfurt & Beijing
  • Rick Kemp, Vice President, Executive Creative Director, GREY WORLDWIDE CANADA – Toronto
  • Hans Tapper, Founder, TAPPER-POPERMAJER ART GALLERY – Malmo, Sweden
  • Katrina Foxe, Marketing Manager, WEBER SHANDWICK – Sydney
  • Anne Sophie Hardinger, Editor, WONDERLAND MAGAZINE – Denmark
  • Xavier Canonne, Director, MUSEE DE LA PHOTOGRAPHIE – Bruxelles, Belgium

PDF Architecture Nominees
PDF People Nominees
[/lang_all]

Refinery Again su Exposurecompensation

[lang_en] Miguel Garcia-Guzman, editor of Exposure Compensation, one of the fine art photography blogs I normally read, has just posted about my new project Refinery Again.
Miguel writes:
[/lang_en] [lang_it] Miguel Garcia-Guzman, autore di Exposure Compensation, uno dei blog dedicati alla fotografia fine art che leggo normalmente, ha  appena dedicato un articolo al mio nuovo progetto Refinery Again.


Miguel scrive:
[/lang_it]

Few months ago I had the opportunity to see the work of Massimo Cristaldi. Of the various portfolios at his wesbite the one that particularly caught my attention was “Refinery”. Just recently Massimo has expanded this series to few additional images, that you can find under the link to new projects with the title “Refinery Again”. This is a nice and unique series with beautiful light, showing the contrast of textures and patterns created by the refinery and large groups of birds in migration. The shapes that the birds create are quite remarkable.

exposure-compensation

Birmingham, UK – Ground Zero @ Focus on Imaging 2009

[lang_all] 20focus
[/lang_all] [lang_en] Ground Zero is on display in BIRMINGHAM (UK) from 22 to 25 FEB 2009 at the Focus on Imaging 2009. FOCUS ON IMAGING is Europe’s biggest annual imaging show, covering professionals needs from image capture through to output and beyond. Professional Photographer has dedicated a special feature to the event. You can read it online here.
Together with the other winners the exhibition is hosted in a dedicated stand that Harman Technologies has devoted to the Travel Photographer of the Year international award. Around 60 prints featuring the winning images from the most recent TPOTY awards are displayed.
[/lang_en] [lang_it] Ground Zero è in mostra a Birmingham (UK) dal 22 al 25 febbraio alla fiera Focus on Imaging 2009. Focus on Imaging è una delle fiere più importanti del settore in Europa. Professional Photographer dedicata uno speciale a Focus che è visibile qui. Insieme agli altri vincitori la mostra è ospitata in un padiglione dedicato che la Harman Technologies ha offerto a Travel Photographer of the Year, insieme ad altre 60 immagini circa.
[/lang_it]

Un mese di pensieri

Il Blog è stato parecchio silenzioso, l’intero Gennaio è trascorso senza nuovi articoli. Le ragioni di questo silenzio sono molteplici. Da un laUn Mese di Pensierito un’enorme mole di lavoro. Matto e disperatissimo per citare Leopardi. E quindi, semplicemente, altro a cui pensare. Poi la voglia di scrivere di meno e di fotografare di più, e quindi la genesi di alcuni lavori fotografici adesso in itinere. Nel frattempo ho deciso di accettare l’invito di Lensmodern di far parte della loro agenzia come Associate Member. Lensmodern è una stock agency un po’ particolare, che fa un grosso lavoro di selezione “artistica” sugli autori e sulle immagini. Tra le  fotografie ci sono alcuni lavori interessanti. Il loro primo approccio risale alla scorsa estate e, in effetti, mi sono preso molto tempo per riflettere sulla proposta. Vari aspetti mi hanno frenato fino ad ora…. Un primo aspetto, sulla scorta delle recenti debacle di varie agenzie online, riguarda il timore sulla sorte delle mie immagini. Che fine fanno le tue immagini se l’agenzia o chiude? A chi vanno? Chi li userà? Difficile tracciarle quando sono diventate appetitosi per la stampa, quando sono a tutti gli effetti, Digital Negatives. Digimarc ti consente di marchiarle. Ma è come mettere una targhetta di metallo ad una bicicletta e lasciarla libera per strada. Tutti la useranno. E, anche se esistono i contratti, è oggettivamente complesso inseguire un interlocutore per vie legali in giro per il mondo. Questo è naturalmente un problema che non ammette soluzione. O ci si “fida” e si spera oppure meglio tenersi tutto dentro e non condividere mai, nè far stampare mai nessuno. Poi c’è l’aspetto del “Ne vale la pena?” E qui in effetti si potrebbe aprire un tema enorme, difficile e variegato. Dal mio punto di vista, in qualche modo in accordo con Ando Gilardi: nel suo particolare libretto “Meglio ladro che fotografo” dice che un artista DEVE vendere i suoi lavori e fare in modo di VIVERE della propria arte. Così hanno fatto i pittori per secoli. Per un fotografo sicuramente questo aspetto si intreccia con la fotografia commerciale, su commessa. Se guardo il bravo Chase Jarvis, che ho citato alcune altre volte su questo blog, lui è un fotografo a tutto campo. Lavora su commessa, vende in stock e vende Fine Art, stampe. Quindi ha attivato una moltitudine di canali di rappori con l’esterno. Sicuramente è primariamente un fotografo commerciale ma i suoi lavori “personali” sono di interesse ed immagino che possano avere una platea di possibili acquirenti. Quindi tornando al punto di cui sopra direi che VENDERE un lavoro è imperativo e di conseguenza “ne vale la pena”. Raggiunte alcune soddisfazioni personali (concorsi, riconoscimenti, etc) il punto successivo è vendere fotografie e non in modo “spot” ma in modo continuativo. Sicuramente il canale più importante in questo senso, per il tipo di fotografia della quale io mi appassiono, sono le Gallerie. Internet è ancora un po’ ibrida e sempre più “schizofrenica”: difficile immaginare che un francobollo a 800×600 pixel visto per 2 secondi generi l’impatto emotivo di un’opera dal vivo, magari di una eccellente Diasec, e motivi all’acquisto. Alla fine chi compra si dota di un oggetto che mette a casa sua…. La trasposizione di un JPG low res nell’oggetto finale da appendere a casa è oggettivamente un volo pindarico che necessita di una tale immaginazione da rendere un po’ difficile lo scatenarsi dell’emozione collegata all’acquisto di un’opera “d’arte”. A meno che non si sia già dei “nomi”, convogliati da una galleria iportante, come scrivevo tempo addietro qui. Difficile per un autore non conosciuto ed acclamato, e perdipiù, italiano, poter vendere i propri lavori attraverso il proprio sito web. Mi è successo in qualche occasione, ma si tratta di casi in qualche modo eccezionali. E qui c’è da aggiungere un’altra riflessione. Se il sito web autonomo è canale difficilmente praticabile rimangono le agenzie, che, nella maggior parte dei casi, fanno stock photography. Alamy, con cui collaboro da un po’ ma senza grosso entusiasmo, richiede delle fotografie “perfette”. La loro concezione di perfezione è riepilogata nelle loro stringenti “Submission guidelines“. Consiglio di guardare il paragafo “we reject images for”…. Noterete che, tra alcune, “giuste” ragioni di Reject, ce ne sono alcune cose francamente opinabili…. Camera Shaky, Blurry Images, Out of focus, High Contrast, solo per citarne alcuni…. Voglio dire: se il mio scatto è shaked (ad esempio la quasi totalità di Impressions of NYC) non va bene per Alamy. Quindi il “mosso artistico” non funziona, o meglio loro lo rigettano in partenza. E neanche per Corbis o Getty. Quindi la mia libera espressione di decidere come scattare la mia foto non va bene per il mondo rassicurante dello Stock ufficiale. Non che mi interessi particolarmente. Ripeto, i soggetti da Stock Photography sono abbastanza peculiari e non ho mai inseguito questo filone con particolare interesse. Fa però fa riflettere che compratori potenziali, che, utilizzano le Major agencies e non dei microstock, necessitino solo di immagini perfettine e, mi ripeto, rassicuranti, quando potrebbero acquistarne ad un dollaro, come parecchie delle mie immagini su Firenze che ho messo, anni fa, su Fotolia e Dreamstime. In una parola le grandi non “rischiano”, e ingrossano i loro archivi e i loro motori di ricerca con immagini perfettine e pulite-pulite. Queste regole invece non si applicano a Lensmodern, che fa un discorso più vicino alla Fine Art, che “negozia” il prezzo del lavoro secondo un meccanismo differente e meno automatizzato ed algoritmico di Alamy. Se poi venda e quanto venda è difficile saperlo a priori. Una ricerca sul web non li vede particolarmente presenti, e, dai miei contatti con loro, mi sembra una realtà abbastanza piccola e di nicchia (sono circa dieci persone). Una agenzia con una espansione Web con uno statement interessante:

Art or photography? It used to be a choice, one or the other. Now there’s a third way – photography as art. Previously only seen in influential galleries around the world, Lensmodern has brought together award-winning personal projects from the world’s best photographers. This startling and visionary work often expands the boundaries of photographic technique and printing processes to bring you stimulating, sometimes ground-breaking, examples of this burgeoning art form.

Certo la piccola dimensione le dà possibilità di restare schiacciata dalle dinamiche di un mercato in mutamento un po’ come i piccoli negozi di generi alimentari che si confrontano con il rutilante mondo della grande distribuzione. E’ un altro potenziale canale? Parliamone.

British Journal of Photography


Il numero del 28 Gennaio del British Journal of Photography pubblica un breve reportage sulle fotografie che hanno vinto il Travel Photographer of the Year 2008. L’articolo, leggibile anche online, si intitola “Travel the world and make money doing it” e riporta un paragrafo su di me che considero particolarmente lusinghiero:

Best of the best?

With this in mind, it was interesting to look through the entries to the 2008 Travel Photographer of the Year. Many simply rehashed the same old travel images in vogue 10 years ago. Of more interest were the more contemporary efforts. I was particularly struck by the image of Ground Zero taken by Italian photographer, Massimo Cristaldi, which won the One Shot – Destination Anywhere category. It’s intriguing in its simplicity, yet haunting and serene. The fact that it’s not completely perfect technically really doesn’t matter because in one single image it captures the essence of a million articles written on Ground zero.

 

Frammenti di Sicilia

[lang_it]

Frammenti di Sicilia raccoglie tre serie di fotografie realizzate nella parte Sud della Sicilia dal 2005 al 2008.
Aspetti diversi di una terra piena di fascino che l’Autore osserva tra Aria, Terra e Acqua.
La prima racconta del singolare rapporto tra uomo e Natura in una simbiosi per certi versi contraddittoria. Il calore della raffineria attira d’inverno gli storni e le ciminiere, da inquinanti, diventano improvvisamente rifugio, “aggredite” da una moltitudine di Vite in una danza dai colori pastello.
Dall’aria alla terraferma, in un Sud popolato principalmente da uomini. Altre Vite, gesti, espressioni, un segno del passare del tempo e dell’età della nostra gente, in un mondo antico eppure, ancora per poco, attuale.
Al confine della terra, al “Sud del Sud”, l’unica Vita rimane il Mare e, probabilmente, quella delle creature fantastiche che il punto di vista del fotografo crea nella nostra immaginazione.

Le introduzioni ai progetti sono di Irene Giuffrida, Franco De Grazia e Ninfa Leotta. Il libro, 40 pagine in totale, con copertina rigida e sovracoperta è disponibile (acquisto con PAYPAL): 33×28 cm – Firmato dall’autore.

I video mostrato qui sotto vi consente di sfogliare il libro.

[/lang_it] [lang_en]

“Frammenti di Sicilia” is my first book and covers three different Sicily aspects, observed between Air, Earth and Water. The first project in the book focuses on the contradictory relationship between man and Nature. Refinery warmth is the attraction for millions of birds and industrial chemnays, symbol of chemical waste, become suddenly a refugee. Other lives, gestures, expressions in the second project, where men are the main subject in an ancient world, still alive. A the boundaries of the Earth, at the “South of the South” the only life remains the sea and the ones of the fantastic creatures created by the photographer point of view.

The introductions are by Irene Giuffrida, Franco De Grazia and Ninfa Leotta. The book, 40 pages in total, has a hard cover and it is available, using PAYPAL – click here.

Feel free to enquire us for further information about the book.
The small video below shows the book.
[/lang_en] [lang_all]

[/lang_all]