Sebbene l'evoluzione tecnologica di alcuni recentissimi corpi macchina, come la Canon EOS400D, limiti il problema di polvere o particelle che si arrivano a depositarsi sul sensore, il problema, a mio avviso permane, se non altro perchè, oltre al sensore, il pentaprisma, gli specchi interni, il mirino continueranno magicamente a sporcari. Quante volte, in un ambiente polveroso, siamo costretti a cambiare lente? E proprio in quell'istante arriva un'innocua folata di vento mentre noi facciamo i giocolieri con la lente che abbiamo rimosso, quella che stiamo mettendo e con il corpo macchina che nel frattempo si insozza inesorabilmente? Se appartenete come me a quella schiera di giocolieri del cambio lente vi sarà capitato, soprattutto a diaframmi particolarmente chiusi, di notare sulle vostre foto quelle fastiose macchioline scure…. Ma il cielo non era azzurro? Ma perchè ci sono quelle strane macchioline nel mio tramonto? Se ve ne accorgete una volta tornati avrete il vostro bel da fare con Photoshop per risistemare la foto. Armatevi di pazienza ed utilizzate l'healing brush tool su tutti i punti.
O rassegnatevi, nella migliore delle ipotesi, ad avere un mirino infestato da punti neri di ogni dimensione. Non potendone più ed essendo più propenso a passare il mio tempo dietro la macchina fotografica e NON davanti al computer, ho deciso di dare un taglio alla situazione. Varie ricerche su Internet mi hanno portato ad ordinare, dagli ottimi www.micro-tools.com , il set che vedete in foto . Premetto che l'unico elemento già in mio possesso era il "mini soffietto" grigio chiaro sulla parte destra della foto . Con lui provavo, come potevo, a mantenere pulita macchina e lenti. Un compito arduo, dato il modestissimo flusso d'aria di cui è capace. Vediamo i miglioramenti ottenuti con i nuovi "micro" Tools (l'orologio in foto è inserito per darvi un'idea delle dimensioni dei vari oggetti recensiti).
Sull'estrema sinistra, in azzurro, il Giotto Rocket Blower. A parte l'aspetto simpatico il flusso d'aria che produce è davvero incredibile. Nulla a che vedere con il mio vecchio soffietto: in confronto è proprio impietoso. Non ero convinto di aver bisogno di un altro "soffietto": mi son dovuto ricredere ed ho fatto molto bene ad acquistarlo.
Davanti al Blower una Sensor Swab per Sensori 1.6 crop factor (come quello della mia 350D). Si tratta di una spatolina che contiene una pezzuolina antistatica. Essa va utilizzata in combinazione all'Eclipse che è un liquido, a base di metanolo, che non lascia tracce ed evapora facilmente. Questi prodotti sono svilupparti da Photographic Solutions Inc. La stessa azienda produce anche le PEC PAD che sono dei foglietti antistatici molto simili alle Sensor Swab. Ad occhio le differenze non si percepiscono. Photographic Solutions però raccomanda di non utilizzare le PEC PAD come "Sensor Swab" perchè dice che si tratta di articoli diversi. Non so se si tratti di una propaganda commerciale ma tanto è raccomandato e tanto vi riporto.
Già questo è il set "minimo" per pulire il sensore. L'operazione è molto semplice, basta mettere due gocce di Ecplise su un lato della Sensor Swab, passare sul sensore da un lato all'altro con mano ferma. La spatola è esattamente delle stesse dimensioni del sensore, quindi è semplice andare in linea retta. Alla fine del passaggio girate la spatola e "tornate indietro". Molto semplice ed efficace. Ho utilizzato la stessa SensorSwab sullo specchio. Il risultato è eccellente, e sullo specchio si "vede" di più che sul Sensore.
L'oggetto in primissimo piano nella foto è, invece, l'Artic Butterfly . Si tratta di una spatolina che si carica elettrostaticamente grazie al movimento di un piccolo motore interno. Il motore va azionato PRIMA di pulire il sensore con la spazzola. Così caricata la spazzolina è in grado, con grande delicatezza, di asportare qualunque granello senza bisogno di alcun liquido (che in aereo, soprattutto dopo gli ultimi fatti, non è consentito). I patiti di tecnologia possono leggersi la spiegazione completa dell'idea alla base del prodotto sul sito della Visible Dust .
I risultati che ho ottenuto sono strabilianti. E' come se, indipendentemente dalla polvere, avessi ridato brillantezza alle immagini. Se non viaggiate spesso, come faccio io, probabilmente la soluzione Sensor Swab/Eclipse/Pec Pad/Giotto è Ok. ed è alla portata di tutti per il costo complessivo di circa 30 Euro.
Se invece viaggiate la soluzione della Artic Butterfly assicura buoni risultati e vi consentirà di continuare ad essere dei bravi, ma sereni, DJ degli obiettivi. Il prezzo di circa 70 euro non invoglia di sicuro all'acquisto, ma può valere molte ore risparmiate davanti al monitor una volta a casa.
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Comments 5
Ciao MCristaldi,ho letto i tuoi suggerimenti su come pulire il sensore e,devo dire,che sono sempre molto gradite le idee e le nuove tecnologie a riguardo.Ottime indicazioini si possono anche trovare su: http://puliziaccd.altervista.org/ e gli utensili per la pulizia li si possono trovare tranquillamente in un negozio di Milano ed il loro sito internet è:http://www.shadesdirect.com/conserv_prods_ita/cleaning_i.html.Quì è possibile inviare richieste d’offerta per i prodotti a cui si è interessati.
Comunque,complimenti MCristaldi,ottimo articolo
ciao Fox.
vorrei sapere quale è il negozio di milano che fornisce questi tools
grazie
fabrizio
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Fabrizio,
non saprei. Io ho comprato tutto in Germania da Microtools.
Ciao
ho comprato l’Artic Butterfly ma forse toccando le fibre lo ho contaminato, e quendo pulisco il sensore mi lascia sgradevoli striature,
sai come posso fare per pulirlo ?
grazie per le info
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Ciao Antonio,
ti consiglio di smontare il pennellino e, utilizzando acqua abbondante e sapone neutro, puliro con cura facendo si che alla fine non rimangano tracce di sapone.
Mi ricordo di aver letto da qualche parte questo consiglio ma non riesco a ritrovare la fonte. Per essere sicuri al 100% puoi sempre ordinare un altro pennellino….