Merge to HDR

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La soluzione ai problemi di gamma dinamica delle foto digitali

Un tutorial per Photoshop CS2 Il vecchio adagio dice che la macchina fotografica non inganna mai. Per questa ragione molti di noi tendono ad accettare che le nuove macchine digitali vedono il mondo esattamente come lo vediamo noi. In realtà – ed in particolare per quanto riguarda le scale tonali e i livelli di luminosità – questa credenza è molto lontana dalla verità.

Essenzialmente, anche la migliore macchina fotografica, sia essa digitale o a pellicola, registra solo uno strettissimo spettro delle scale tonali distinguibili dall’occhio umano.

In altri termini, la scarsa profondità di un’immagine digitale limita questa scala, e il “Santo Graal” delle immagini digitali è stato sempre quello di estendere e di espandere questa scarsa profondità. Con il lancio di Photoshop CS2, Adobe ha fatto grossi passi avanti verso questo risultato, introducendo il comando “Merge to HDR”. Questo consente la creazione di immagini a 32 bit offrendo tutta la sofisticazione tonale che la maggiore profondità in termini di bit può portare. Le immagini High Dynamic Range (HDR) contengono una vasta scala di valori di luminosità se comparata con i soli 255 livelli offerti dalle convenzionali immagini a 8 bit. Per creare queste immagini così ricche dal punto di vista tonale il comando Merge to HDR combina immagini multiple della stessa scena, che sono state scattate variando l’esposizione, sotto e sovra esponendo. Questa collezione di due o più immagini esposte a uno o due stop di differenza, contengono tutti i livelli di luminosità presenti nella scena orginale, – dal nero più profondo al bianco purissimo attraverso miglialia di toni intermedi. Utilizzando il Merge to HDR possiamo preservare la maggioranza di questi toni perché il comando stesso lavora a 32 bit e prende l’intera gamma di toni dai gruppi di immagini che si utilizzano. Per poi essere di uso reale l’immagine finale deve essere convertita a 16 bit, dato che né i vostri monitor né le vostre stampanti possono lontanamente sperare di riprodurre con successo un’immagine a 32 bit. Vediamo in che modo riuscire nell’impresa.
  1. Prepararsi allo scatto È essenziale utilizzare un treppiedi e un meccanismo di “remote shooting” per ogni scatto (cavo o remote controller). La macchina deve restare esattamente nella stessa posizione per ogni scatto. Evitate di includere persone che si muovo nel fotogramma dato che sembrerebbero dei fantasmi.
  2. Preparare la macchina Utilizzate ISO 200, RAW o JPG alla massima qualità. È importante utilizzare la stessa apertura in ogni scatto per evitare differenze nella profondità di campo. Varia le esposizioni agendo solo sui tempi di esposizione.
  3. Incrementi di 1 stop Fai cinquescatti ad uno stop di distanza l’uno dall’altro. 1 stop equivale a dimezzare o raddoppiare i tempi di esposizione. Fai il primo scatto con la corretta esposizione. Poi fai 2 scatti dimezzando i tempi e altri due raddoppiandoli.
  4. RAW Processing Se scatti in RAW apri tutte le immagini con Camera Raw 3 di Photoshop. Seleziona il pulsante “Select All” in alto a destra. Assicurati di disabilitare tutti i bottoni “AUTO” a destra per essere sicuri che le immagini non vengano, inopinatamente, modificare da Photoshop.
  5. Salva e Apri Salve le 5 immagini (se vieni da RAW) come file TIF o PSD. Poi, con Photoshop, vai a “File”->”Automate”->”Merge to HDR”. Utilizza “Browse” per caricare tutti e 6 i files. Cliccka OK e “Merge to HDR”. Abbi pazienza: ci vuole un po’ di tempo.
  6. Merge to HDR Photoshop mostra l’immagine HDR. Dato che il vostro computer non è in grado di mostrare tutti i range tonali di un’immagine a 32 bit è possibile che l’immagine non si veda “bene”. Utilizzare il setteggio del bianco sotto l’istogramma.
  7. La schermata HDR Le immagini individuali, che compongono l’immagine le immagini HDR, sono mostrate nella parte sinistra organizzate sulla base dei tempi di esposizione ricavati dal dato EXIF presente nelle immagini. Nella parte destra c’è un box che fa selezionare la profondità: lasciate tutto a 32 bit e premete OK.
  8. Conversione in HDR Con l’immagine in HDR caricata in Photoshop può essere converita in un’immagine utilizzabile a 16 bit. Per iniziare con la conversione utilizzate Image->Mode>16bits/channel. Photoshop presenta la finestra di dialogo della conversione.
  9. Opzioni di conversione Questa finestra offre un numero di opzioni. La più utile è “Local Adaptation” che consente una grossa possibilità di aggiustamenti. Selezionate questa opzione dalla combo box “Method”.
  10. Soglia e Raggio (Threshold and radius) Lascia il valore di Threshold verso il basso (0.35) e muovi il raggio in alto fino a quando non sei soddisfatto con il contratto raggiunto (per esempio 45 px).
  11. Sistema la Curva Tonale Clicca su “Toning Curve e Histogram”. Muovi la parte sinistra (bassa) della curva verso l’inizio (nero) dell’istogramma. Se necessario fai lo stesso con la parte destra.
  12. Aggiusta le mezze tinte Clicca su un punto nella Curva, circa al centro dell’Istogramma. Ora muovi questo punto verso su per schiarire le mezze tinte o verso il basso per scurirle. Verifica in preview il risultato delle tue operazioni.
  13. Fine tuning Adesso puoi fare alcuni aggiustamenti a raggio e alla soglia (Radius and Threshold). Vai con calma, perzzo per pezzo. Se applici valori esagerati alla Threshold (soglia) si possono verificare orrende zone bianche intorno ai punti ad alto contrasto simili a quelli che vengono fuori quando fai un cattivo uso della Maschera di Contrasto (Unsharp Mask)
  14. Ultimi aggiustamenti Se ti piace il risultato clicca OK e converti l’immagine HDR in un’immagine a 16 bit.
Le immagini di esempio realizzate con questa metodologia sono visibili qui .
Puoi utilizzare le tecniche convenzionali che adoperi in Photoshop. Puoi salvare il file in formato 16 bit come TIF o PSD. Se vuoi un JPG devi convertirlo ad 8 bit utilizzando “Image->Mode->8bits/Channel”
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Comments 4

  1. guarda caso anch’io negli ultimi giorni ho lavorato ad un tutorial sul HDR di Photoshop, per la rivista polacca PSDmag, dovrebbe uscire nel numero autunnale…

    Comunque per quante prove abbia fato non soro riuscito ad ottenere risultati veramente plateali, in generale ho notato che nei paesaggi c’è sempre quel piccolo movimento dovuto al vento che va ad abbassare la nitidezza…
    Provando poi altri programmi ho notato che Photoshop non è proprio il migliore in questo campo, ad esempio PhotomatixPro fa un lavoro decisamente migliore!

    Ciao!

  2. Post
    Author

    Ciao Stefano,
    Grazie per la segnalazione su http://www.photorevolt.com.
    In effetti la cosa migliore è utilizzare questo metodo in ambienti chiusi, ad esempio chiese con vetrate policrome etc.
    Devo dare un occhio a PhotomatixPro… Ti farò sapere…

    Massimo

  3. Ciao Massimo,
    anch’io sono rimasto un pò deluso dai risultati ottenuti con PS/CS2 nonostante le foto in interni con la mia EOS 5D e il 24/105 L/IS su cavalletto ma senza scatto remoto. Ho visto delle foto HDR davvero stupende ma non so quale cavolo di pgm post produzione è stato usato. Mi sono appena scaricato Photomatix Pro e adesso mi voglio cimentare con delle prove, poi ti farò sapere. Ho visto sul web degli autoritratti fatti con questa tecnica e sono rimasto a bocca aperta. Credo ci sono delle variabili e l’uso di una luce particolare per ottenere buoni risultati. Buon lavoro e tante grazie per il tuo post. Ciao Francesco

  4. Pingback: Aumentare la gamma dinamica | Massimo Riccardi

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