E’ il giorno 45 del mio lockdown.
Il COVID-19 è stato, fino ad ora, non particolarmente letale in Sicilia. Ad oggi, nella mia regione, 2.926 casi positivi e 213 morti. Leggere questi numeri in confronto con altre regioni italiane, come la Lombardia, dove giornalmente la conta dei decessi è più alta, fa pensare che qui sia il paradiso.
La vita, comunque, è stata sospesa: una benedizione per una regione con un sistema sanitario più debole di altri.
La Sicilia mi è sempre sembrata “Sospesa” tra passato e presente, con le sue rovine antiche e contemporanee. In questi giorni la sospensione è totale: le persone sono come i paesaggi e le costruzioni.
Nei miei pochi spostamenti, specie per ragioni di lavoro, ho guardato ai balconi, al cieli sopra di loro, alle finestre ai muri e alle porte chiuse. Barriere delle nostre case, scudi contro l’invisibile nemico.
Cercando tracce di una vita intrappolata e trovando, in alcuni casi, persone che aspettavano. Forse me.
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