Suspended (2006-in Corso)

Linosa 4, 2009

[…] noi scrittori passiamo la vita a cercare di interpretare attraverso la parola le tracce che cogliamo nella società, nel mondo di cui siamo parte. E’ in questo senso, nel senso di questa inestricabile, ineffabile partecipazione, che scrivere è sempre e contemporaneamente un’esplorazione di sé e del mondo; dell’essere individuale e dell’essere collettivo.

Nadine Gordimer premio Nobel 1991 discorso di accettazione del premio

Cosa fotografo e perché? Che cosa mi attrae di più? Sono preso da personali “esperimenti del pensiero” che producono paesaggi. Quello che risiede nella mia mente provo ad estrapolarlo dalla realtà attraverso l’obiettivo per creare una traduzione reale delle mie forme mentali. Sento il bisogno di un collegamento tra realtà interiore ed esteriore, mente e oggetto, attraverso un mindscape, un Paesaggio della Mente. Di sicuro questa istanza interiore può realizzarsi con più facilità grazie ai posti che conosco di più, dove sono nato, scattando negli ultimi anni le mie fotografie Sospese.
“Sospese” è un progetto documentario, anche se lo percepisco come il risultato di un bisogno interiore. Un’investigazione fotografica lontana dagli stereotipi e dai “tòpoi” mediterranei. Nessuna ammiccante cartolina di Terre piene di cultura ed arte. Nessuna visione iconica di donne in nero, di padrini o feste religiose. Appunti sui miei Paesaggi dove “La Città è vecchia quanto il Tempo e contigua ad esso”(1), dove ogni luogo è stato (o sta per essere) colonizzato da una struttura o da un manufatto. Sospeso, tra passato e futuro, tra cielo e terra, come sospesi sono i manufatti e gli oggetti che sembrano quasi crescere, quasi spontaneamente, su un suolo comune. Nel trasformare i miei paesaggi immaginari in realtà, nello scegliere i miei soggetti, ho creato, senza una studiata ragione, un effetto di movimento nel tempo, tra opere incompiute e rovine, costruzioni incomplete e progetti futuri. La “lotta” tra Uomo e Natura è stata parecchio dinamica in questa parte del mondo. Dalle rovine del terremoto del Belice, ai progetti collaterali a quello dello stretto di Messina, dai borghi fascisti alla nuova edilizia ci sono decenni di “battaglie” con diversi esiti: spazi riconquistati, ferite nel presente, deliranti proiezioni nel futuro.

(1) In The Best Short Stories of J. G. Ballard (New York: Holt, Rinehart & Winston, 1978.

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