Knokke, Belgio – Mostra personale in Belgio (24 Settembre-01 Novembre 2010)

 

E’ un piacere invitarvi alla mia prima mostra personale in Belgio. La mostra inizierà il 24 di Settembre e si concluderà il primo di Novembre alla galleria Samuel Maenhoudt di Knokke, vicino Bruxelles, in Belgio. Il vernissage sarà Sabato 16 Ottobre dalle 18.30 alle 21.30. Sarò presente in galleria il Sabato.

Esporrò pezzi di Refinery Flocks, Simulacra, Sichuan e Impressions of New York City.

La maggior parte dei lavori sono 150×100 cm stampati su carta d’archivio con inchiostri a pigmenti e montate in Dibond o Diasec.

E’ gradita la prenotazione all’indirizzo [email protected]

 

 

International Photography Awards 2010

My project INSULAE has been awarded at  International Photography awards 2010 with two professional honorable mentions in Architecture/Buildings and in Fine Art categories.
I also got a third honorable mention in Architecture/Buildings for my photograph “Linosa”.

2010 International Photography Awards Announces Winners of the Competition

Massimo Cristaldi was awarded

About Winner:
Massimo Cristaldi was born in Catania (Italy) in 1970. His professional career started in 1994, when, after a degree in Geology, he began manging international research projects. Art is, nevertheless, the environment in which he grew up and Photography the way he can set his interior creative side free. The driving concern of his work is focused on traces that Man and time passage carve over Nature and Things, representing, in particular, effects and sings on what remains. He has been recently awarded at the International Photography Awards 2008 and 2009 at the B&W Spider Awards 2008, at the Photography Masters Cup 2008, at the Travel Photographers Of the Year 2008 and the the Prix de Photographie de Paris 2009. Massimo is represented by Farmani Gallery in the USA, Samuel Frederic Photography in Belgium, Netherland and Luxemburg and Lensmodern in the UK. Massimo Cristaldi lives between Catania and Rome.

About IPA:
The 2010 International Photography Awards received nearly 15,000 submissions from 103 countries across the globe. IPA is a sister-effort of the Lucie Foundation, where the top three winners are announced at the annual Lucie Awards gala ceremony. The Foundation’s mission is to honor master photographers, to discover new and emerging talent and to promote the appreciation of photography. Since 2003, IPA has had the privilege and opportunity to acknowledge and recognize contemporary photographers’ accomplishments in this specialized and highly visible competition. Visit www.photoawards.com for more details.

Contact:
Photographer’s Massimo Cristaldi:
[email protected]

IPA Contact
Sarah Cho
Competition Director
IPA | Lucie Awards
[email protected]
310-659-0122

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INSULAE pubblicato sul New York Times

Il mio ultimo lavoro, Insulae, è stato pubblicato oggi, assieme ad un’intervista, sul New York Times.

Traduzione in italiano del testo in inglese disponibile qui.
Nella notte italiana, Isole di luce di Kerri Mac Donald

Guidando al buio tra Catania e Gela, in Sicilia, il fotografo italiano Massimo Cristaldi non poteva non notare qualcosa di scintillante alla distanza.

L’ultimo lavoro di Cristaldi, “Insulae” esplora il contrasto tra il bagliore e l’oscurità all’intorno. E’ il suo secondo esempio di fascinazione per la luce artificiale. Lo scorso Agosto Lens aveva già riconosciuto le sue misteriose fotografie notturne di altari votivi. Quello, ci racconta, è stato il suo punto di partenza verso la fotografia notturna.

E’ stato alla guida su quella strada – la SS417 – che Cristaldi ha trovato gli insediamenti abitativi della marina americana, vicino alla base navale di Sigonella e a Mineo. Per lui, il confine tra la luce e il buio riflette il confine fisico che separa questi insediamenti dalla campagna siciliana.

“Questi posti sono, in qualche modo, molto, molto peculiari”, ci racconta al telefono da Catania, dove vive quando non è a Roma. “Sono fortificati; sono isolati”.

Ognuno di noi ha visto luci distanti su una strada buia. La differenza in questo caso, ci dice Cristaldi, è la mancanza di connessioni. Il progetto, il cui nome significa isole in latino, si focalizza sul distacco.

Nel buio della notte, dice, i complessi abitativi sembrano quasi prigioni, e, in qualche modo spaventano. Il panorama non assomiglia né all’Europa né all’America.

“L’America è la terra della libertà,” dice Cristaldi. “E’ un po’ strano che, in qualche modo, tanti anni dopo la Seconda Guerra Mondiale ci sia ancora una sorta di mancanza di integrazione”.

Cristaldi, trentanovenne, non è un fotografo full-time. Ha una laurea in geologia e gestisce progetti Europei nei settori ambiente e sicurezza. Negli ultimi anni, comunque, ha iniziato a focalizzarsi maggiormente sulla fotografia.

La maggior parte delle immagini di “Insulae” sono scattate in notti molto buie. Cristaldi si è sempre posizionato ad una distanza che evidenziasse la distinzione tra il buio e la luce. Utilizzando un treppiedi con due teste ha scattato con una macchina digitale e con una medio formato. Il lavoro è iniziato in Sicilia, me nei suoi progetti c’è la volontà di estenderlo ad una base simile in Germania.

“E’ qualcosa che è parte del panorama”, dice prima di aggiungere “ma in un modo molto strano.”

Digital asset management per fotografi

In questo articolo mi soffermo sugli aspetti che riguardano il digital asset management, ossia la gestione del patrimonio files / fotografie dal momento dello scatto fino al backup, sul luogo dello shooting e, alla fine, online. Esistono una selva di servizi, devices, e procedure da seguire per non perdere un solo byte e mantenere ordinata, ricercabile e “viva nel tempo” la propria base di dati.

1) In location

Se lo shooting è assolutamente mission critical è obbligatorio attrezzarsi per un backup sul luogo. Il primo backup che mi riguarda, quando scatto con la Canon 1Ds III, è l’utilizzo contemporaneo di due diverse schede di memoria. In realtà questo più che un backup è una ridondanza a tutti gli effetti. E’ come avere un PC con i dischi in configurazione RAID1: i files vanno sulle due flash card. Uso generalmente Sandisk extreme IV da 16Gb, praticamente un must per supportare i flussi video delle macchine video enabled, come la 5d MKII che ultimamente uso più spesso della 1Ds III per l’eccellente qualità dei files. Ma… Singolo slot per schede e quindi backup onsite. In genere ho con me il mio MacBook, un lettore di card Firewire (il Lexar Professional UDMA FireWire 800 CompactFlash Card Reader), e due dischi rigidi portatili. Ultimamente ho provato i Western Digital Passport Elite edition che sono piccolissimi, vengono con una basetta utile e ben fatta. I due dischi sono sempre in due diverse location: se rimango fuori, in hotel, uno in stanza, uno nella cassaforte della reception. Quando viaggio in due diversi bagagli a mano, spesso uno nel taschino. Questo ovviamente per evitare perdite, furti, o danneggiamenti indipendenti dalla propria volonta. Ovviamente le schede non vengono mai sovrascritte se non alla fine completa del processo di archiviazione sullo storage principale.

2) La struttura delle cartelle

Le mie cartelle, dal 2000 ad oggi, hanno questa configurazione.

aaaa.mm.gg – Location – Occasione/Cliente – Macchina fotografica utilizzata

Ad esempio

\2010

2010.02.05 – Milano – XXXX – Rollei – numero serie macchina

Tutti i files raw vengono archiviati in questo formato, tanto onsite che sul server di storage principale.

3) Una volta rientrato si procede alla riletture delle schede di memoria. Se qualcosa va storto ci sono i dischi di backup WD. In genere preferisco ripartire dagli originale piuttosto che copiare delle copie. La struttura del server principale (Snow Leopard) prevede uno storage raid5 da 2Tb interno al computer e un NAS Buffalo Terastation Pro che ha delle copie live di tutto il materiale RAW. Per mantenere i due storage raw sincronizzati utilizzo dei task di Chronosync, un eccellente utility da non perdere. Tutto il materiale RAW perdura sul server per un ciclo di 10 anni. I files raw includono anche le scansioni dei provini delle pellicole 120 che effettuo con un Epson v750, e che, se ritenuti degni di nota, vengono poi processati da un lab con uno scanner Imacon, e, una volta rientrati, vengono archiviati sul server RAW e sul server LIVE

4) I files vengono generalmente gestiti con Lightroom, keywordati, e quelli selezionati vengono tasformati in TIFF 16bit ProRGB e spostati su un secondo server che è il server “live”. Su questo server si procede al post processing con Photoshop CS4 (sto ancora valutando un upgrade a CS5). Il server live è una replica (dal punto di vista hardware) del server RAW ed è sottoposto ad un backup sistematico con TIME MACHINE su una unità Fireware Buffalo DriveStation Duo, veloce e performante.

5) E se crolla tutto? Nessun problema (almeno per i files). I dati vengono periodicamente salvati su due hard disk esterni fisicamente spostati in un luogo top secret. In questo modo c’è la certezza che, a meno di cataclisma, qualcosa rimanga… E in caso di cataclisma?

6) Backup online: JUNGLEDISK / MobileMe / DropBOX

Sono un fruitore di tutti e tre i servizi. In realtà gli ultimi due sono sole delle utility generiche per piccoli files anche se trovo MobileMe molto utile anche per creare gallerie estemporanee. Il primo servizio invece è un vero e proprio sistema di backup online che si appoggia all’infrastruttura di Amazon S3. Ad un prezzo abbastanza contenuto, con una frazione che riguarda lo storage effettivo, ed una porzione che riguarda il trasferimento da/per il server, ci si assicura uno spazio in un CLOUD di macchine. Con un buon livello di sicurezza (i dati possono essere crittografati AES a 256bit) il patrimonio che conta (nel mio caso una 60 di GB di files “LIVE” risiede placidamente da una qualche parte in Europa. Punti a sfavore: tempi di trasferimento, soprattutto per il primo backup “biblici”: 2/3 SETTIMANE con una ADSL performante. Uno stillicidio di nervi. Poi, coni vari meccanismi incrementali i tempi diventano più “umani”  anche se bisogna abituarsi all’idea di pagare (nel mio caso una decina di dollari al mese) per qualcosa di “immateriale” e che, dovesse mai servire, necessiterebbe di molto tempo per essere recuperata.

7) Altri backup? Per le altre macchine che utilizzo (Macbook / Mac Mini / Mac Pro) utilizzo una TIME CAPSULE da 1Tb, che mi assicura un eventuale recovery rapido di tutto quello che non è catalogato come fotografia / video.

Insulae su Fotofeinkost.de

Fotofeinkost.de (Foto ‘delicatessen’) è un blog fotografico in lingua tedesca curato da Martina Mettner. Martina mi ha scelto come “Fotografo del Mese”. Il testo del suo intervento è il seguente:

Inseln des Lichts in einer Landschaft in Sizilien. Sie könnten einladend sein, sind aber das genaue Gegenteil: Trutzburgen, gebaut gegen einen fiktiven Feind. Kurios findet Massimo Cristaldi es speziell, weil es Siedlungen und Einrichtungen der amerikanischen Navy sind, die hier mitten in der stillen Landschaft stehen. Ausgerechnet “the land of the free”, baut für seine Landsleute in aller Welt Siedlungen, die eher nach Gefangenenlager, denn nach Familienunterkünften aussehen. Derzeit führt Massimo Cristaldi das Projekt “Insulae” in anderen europäischen Gegenden fort.
Massimo Cristaldi hat ursprünglich Geologie studiert. Entsprechend ist die treibende Kraft hinter seiner fotografischen Arbeit, die Spuren aufzuzeichnen, die Menschen und die Zeit hinterlassen. Er schaut sehr präzise hin, insbesondere, wenn es um die Veränderungen in der Umwelt geht, und kreiert immer stimmungsvolle, manchmal fast poetische Fotografien. Letzteres gilt besonders für seine vorherige Serie “Refinery Flocks”. Vogelschwärme sammeln sich in der warmen Abluft der Raffinerie-Schlote: schön und beängstigend zugleich.
Massimo Cristaldi, der in Rom und in Catania, Sizilien, lebt, wird in den USA von der Farmani Gallery in New York, von Samuel Frederic Photography in Belgien und Holland sowie von Lensmodern in Großbritannien vertreten. Zurzeit sucht er eine Galerie in Deutschland. Der 1970 in Italien geborene Fotograf wurde mit zahlreichen Preisen ausgezeichnet: den International Photography Awards 2008 and 2009, bei den B&W Spider Awards 2008, beim Photography Masters Cup 2008, beim Travel Photographers Of the Year 2008 und beim Prix de la Photographie de Paris 2009.

e questa la traduzione in italiano.

Isole di luce in un paesaggio siciliano. Potrebbe sembrare invitante se non avesse una immediata controindicazione: cittadelle fortificate, costruite contro un nemico fittizio. Curiosamente Massimo Cristaldi le trova speciali, anche perchè, si tratta di insediamenti e strutture della appartenenti alla Marina Americana che stanno nel mezzo della quiete della campagna. Conosciuta com “la terra della libertà” che costruisce per i suoi abitanti, in tutto il mondo, insediamenti che sembrano più prigioni che che abitazioni per famiglie. Al momento Massimo Cristaldi sta portando avanti il progetto “Insulae” in altri luoghi in Europa.
Massimo Cristaldi ha studiato Geologia. Esiste quindi un legame tra i suoi studi e la forza trainante che sta dietro i suoi lavori fotografici, in cui le tracce che uomini e tempo lasciano sulle cose diventanto sorgente di ispirazione. E questo diventa ancora pià evidente, in particolar modo, quando si riflette sui cambiamenti dell’ambiente, e crea sempre delle fotografie pieni di simboli, a tratti quasi poetiche. Questa considerazione si riflette, in particolar modo, sul suo lavoro “Refinery Flocks”. Stormi di uccelli si riuniscono attorno al calore di una raffineria: bello e spaventoso allo stesso tempo.
Massimo Crristaldi, che vive tra Roma e Catania in Sicilia, è rappresentato negli Stati Uniti dalla Farmani Gallery di New York, dalla Samuel Frederic Photography in Belgio e in Olanda e da Lensmodern in Inghilterra. Al momento è alla ricerca di una galleria in Germania. Il fotografo italiano, nato nel 1970, ha avuto numerosi premi: l’International Photography Awards 2008 e 2009, il B&W Spider Awards 2008, il Photography Masters Cup 2008 il Travel Photographer of the Year 2008 e il Prix de la Photographie de Paris 2009.

Presentazione Young Blood 2009 a Roma

Giovedì 27 maggio ore 16.30, in occasione di ROMA. The Road to Contemporary Art al MACRO FUTURE – P.za O. Giustiniani, 4 Roma, Si svolgerà la presentazione dello Young Blood 09, annual dei talenti italiani premiati nel mondo. Anche in questa edizione, come nella scorsa, è presente un mio lavoro.

Lucie Foundation E-pprentice Mentor Program

 

Sono stato selezionato, assieme ad altri 8 fotografi, per l’edizione inaugurale del programma E-pprentice Mentor curato dalla Lucie Foundation. Il programma consiste nell’affiancare ad un talento emergente un mentore affermato per la durata di circa sei mesi.  Il programma è iniziato a Febbraio e posso dire che è davvero una esperienza stimolante. Segue un estratto dalla press release:

 

The Lucie Foundation announces the first round of participants for E-pprentice, a new and exciting electronic mentorship that uses technology to bridge the physical distance between emerging and professional photographers. Through the program, “mentees” receive criticism and guidance from their mentors who are leaders and innovators of the photography industry. This modern
mentorship utilizes instant messaging and video chat programs to allow critique and discussions to occur.

The “mentees” were selected through an international, online, submissions process.
Those selected from the large pool of impressive candidates showed a solid technical
grasp and submitted a series of images that displayed a consistent aesthetic and sound
concept. The Lucie Foundation has paired each with a mentor that shares a similar
aesthetic and established this program to further expound on a specific tier of the mission
statement, which is to discover and cultivate emerging talent.