International Photography Awards 2011

My latest work Suspended has been awarded at the International Photography Awards (IPA) 2011 with two professional honorable mentions in Architecture/Citiscape and in Architecture/Historic. Together with last year honorable mention for Linosa this is the third award of Suspended at the IPA.

Massimo Cristaldi was awarded:

About IPA:
The International Photography Awards is a sister-effort of the Lucie Foundation, where the top three winners are announced at the annual Lucie Awards ceremony. The awards event will be held at the Lincoln Center in New York on October 24, 2011, before returning to Los Angeles in 2012 in celebration of the 10-year anniversary. Over 8,000 submissions from 90 countries were received for the 2011 International Photography Awards with over 70 jurors, the largest to date. The Foundation’s mission is to honor master photographers, discover new and emerging talent, and promote the appreciation of photography. IPA is dedicated to recognizing contemporary photographers’ accomplishments in this specialized and highly visible competition. Visit www.photoawards.com for more details.

Contact:
Photographer’s Massimo Cristaldi:
[email protected]

IPA Contact
Jade Tran
Competition Director
International Photography Awards
[email protected]

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Fujifilm X100 – Una breve recensione

Una versione aggiornata di questa recensione è visibile su The Visual Experience

Alla fine è arrivata. La replica della mia prima macchina, una Fed4, simile in tutto, custodia inclusa. E quando l’ho vista non ho resistito. Ho preso uno dei primi esemplari arrivati in Italia. Il web è pieno di recensioni, immagini, comparative. E vista la mia latitanza nell’ultimo periodo da prove come quella, seguitissima, della LX3, ho pensato di mettere assieme alcune note pratiche sulla Fujifilm X100. Per gli approfondimenti tecnici rimando a dpreview, così come per la lista delle migliorie possibili. La mia recensione è basata sul (mio) feeling nell’interazione fotografo-macchina e sugli ambienti in cui, a mio avviso, la X100 eccelle nell’uso.

Il primo elemento a mio avviso è fondamentale. Nel mio caso sono davvero diverso nell’approccio allo scatto se utilizzo reflex, medio formato a pozzetto, point&shot o questa specie di ‘telemetro’. Come si inquadra la scena, come ci si muove con la macchina riveste una importanza a mio avviso enorme nel risultato finale. In questo senso lo spartiacque è ovviamente se si impugna per veder un monitorino lcd a distanza, cone le braccia tese per consentire ai nostri occhi di mettere a fuoco (posizione da turista giapponese) oppure con un mirino. Me anche tra i mirini ci sono delle enormi differenze. Il piano orizzontale della mia Rollei dove l’immagine giace già come se fosse distesa e non c’è alcun bisogno di vedere come la fotografia verrà: si vede già prima dello scatto. Il piano verticale sofisticato delle mie Canon, ricco di informazioni e leggibile, forse un pochino ‘freddo’ e professionale ma efficace. Il simpatico ed inattendibile mirino ibrido di questa Fuji in modalità ottica dove, pur con l’aiuto dell’ausilio elettronico è sostanzialemente impossibile sapere esattamente cosa enterà nel fotogramma, anche switchando in modalità elettronica. E che ha le informazioni interne in… Bianco! Quindi in una giornata luminosa da f16 1/250s leggere cosa dicono le info è un impresa… Eppure è bella anche questa interazione un po’ old fashioned con il mirino dove la tecnologia non è intrusiva. Anzi una funzione utile mostra la planarità della fotografia in verde: è interessante ed elimina le necessità di rettifiche orizzontali in post processing e quindi operazioni di deprivazioni di pixels.

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Suspended (2006-in Corso)

Linosa 4, 2009

[…] noi scrittori passiamo la vita a cercare di interpretare attraverso la parola le tracce che cogliamo nella società, nel mondo di cui siamo parte. E’ in questo senso, nel senso di questa inestricabile, ineffabile partecipazione, che scrivere è sempre e contemporaneamente un’esplorazione di sé e del mondo; dell’essere individuale e dell’essere collettivo.

Nadine Gordimer premio Nobel 1991 discorso di accettazione del premio

Cosa fotografo e perché? Che cosa mi attrae di più? Sono preso da personali “esperimenti del pensiero” che producono paesaggi. Quello che risiede nella mia mente provo ad estrapolarlo dalla realtà attraverso l’obiettivo per creare una traduzione reale delle mie forme mentali. Sento il bisogno di un collegamento tra realtà interiore ed esteriore, mente e oggetto, attraverso un mindscape, un Paesaggio della Mente. Di sicuro questa istanza interiore può realizzarsi con più facilità grazie ai posti che conosco di più, dove sono nato, scattando negli ultimi anni le mie fotografie Sospese.
“Sospese” è un progetto documentario, anche se lo percepisco come il risultato di un bisogno interiore. Un’investigazione fotografica lontana dagli stereotipi e dai “tòpoi” mediterranei. Nessuna ammiccante cartolina di Terre piene di cultura ed arte. Nessuna visione iconica di donne in nero, di padrini o feste religiose. Appunti sui miei Paesaggi dove “La Città è vecchia quanto il Tempo e contigua ad esso”(1), dove ogni luogo è stato (o sta per essere) colonizzato da una struttura o da un manufatto. Sospeso, tra passato e futuro, tra cielo e terra, come sospesi sono i manufatti e gli oggetti che sembrano quasi crescere, quasi spontaneamente, su un suolo comune. Nel trasformare i miei paesaggi immaginari in realtà, nello scegliere i miei soggetti, ho creato, senza una studiata ragione, un effetto di movimento nel tempo, tra opere incompiute e rovine, costruzioni incomplete e progetti futuri. La “lotta” tra Uomo e Natura è stata parecchio dinamica in questa parte del mondo. Dalle rovine del terremoto del Belice, ai progetti collaterali a quello dello stretto di Messina, dai borghi fascisti alla nuova edilizia ci sono decenni di “battaglie” con diversi esiti: spazi riconquistati, ferite nel presente, deliranti proiezioni nel futuro.

(1) In The Best Short Stories of J. G. Ballard (New York: Holt, Rinehart & Winston, 1978.

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Pubblicato il PDN Photobook NYC – un omaggio a New York

PHOTOBOOK NYC
Presented by PDN | Photo District News
Sponsored by Blurb and B&H

PDN‘s PHOTOBOOK NYC Photography Contest, called for the best New York City related Photography: “From the iconic grandeur of the skyline, to the heart of the communities PDN’s panel of NYC experts helped choose 35 photographers published in this ‘special edition’ book … that captures true NYC experiences.”

PHOTOBOOK NYC was edited by PDN‘s Lauren Wendle, VP/Publisher; John Gimenez, Contest + Event Director; and Jacqueline Tobin, Deputy Editor. It was designed by Elizabeth Avedon; PDN‘s Moneer Masih-Tehrani, Special Events Manager; and Daniel Ryan, Production Director.

My Ground Zero is in the book as I was one of the 35 contest winners.

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